Risalgono a 500 anni fa e ispirarono le democrazie di oggi
I cittadini di Onzo, un comune di 220 abitanti situato in Alta Valle Arroscia, furono tra i primi d'Europa a dotarsi di ordinamenti repubblicani, e li strutturarono talmente bene che sono serviti da ispirazione alle repubbliche moderne.
Per questo motivo gli onzesi andavano fieri dei loro statuti e li custodirono gelosamente fino a che, complice il caos determinatosi durante la Seconda guerra mondiale, qualcuno pensò bene di sottrarli per "metterli al sicuro". Da quel momento se ne erano perse le tracce. Grave perdita, per gli abitanti del piccolo borgo che amano ricordare le circostanze in cui ebbero origine quei preziosi documenti.
Dopo aver acquistato, per la strabiliante somma di 50.000 scudi d'oro, la propria indipendenza da Genova, il paesello del savonese impiegò un anno per scrivere gli statuti (precisamente dal 16 settembre 1580 al 4 settembre 1581). Essi avrebbero consentito alla neonata Repubblica di vivere in pace e in libertà per più di due secoli, fino a quando Napoleone Bonaparte discese in Liguria e soggiogò l'intera regione.
Essendo pertanto testimoni della fiera Storia di Onzo, gli statuti della Repubblica non potevano in alcun modo diventare oggetto di rinuncia e infatti, dopo lunghe e minuziose indagini, grazie ai carabinieri del Nucleo Tutela Patrimonio Artistico di Genova, sono stati ritrovati. Saranno presto riportati a Onzo e collocati in adeguate strutture espositive, a disposizione di quanti vorranno leggervi le basi normative delle attuali democrazie.
Enzo Iorio
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