La frontiera di Ponte San Ludovico
Ventimiglia, valico doganale di Ponte San Ludovico, anni '60. |
Testo di Enzo Iorio
Una splendida cartolina degli anni Sessanta ci ricorda com'era il valico di frontiera sulla strada litoranea che congiunge Italia e Francia.
Era un posto di confine molto più frequentato di oggi, a giudicare dalle quattro corsie per ciascun senso di circolazione più i marciapiedi.
Le linee di mezzeria ben scandite, le aree di sosta e gli attraversamenti pedonali rendevano l'area razionale e di facile fruizione sia per gli automobilisti che per i pedoni. Da notare la sobrietà degli edifici doganali, basata su progetti architettonici pressoché identici fra loro, immuni da qualsiasi arditezza stilistica.
La fotografia in questione ha le tinte tipiche che caratterizzavano le pellicole a colori di quegli anni, emblematiche soprattutto in quell'azzurro mare "da cartolina" e in quel rosso fiammante del maggiolino in primo piano.
La ripresa è stata effettuata dal lato italiano, da un punto di vista rialzato rispetto al livello stradale, con una prospettiva detta "a volo d'uccello" che ci consente di apprezzare appieno la spaziosità e la pulizia di quello che ancora oggi è denominato Piazzale Alcide De Gasperi (la parte francese prende il nome di Carrefour Robert Schuman).
Il valico di Ponte San Ludovico, che si trova a circa 9 km da Ventimiglia e circa 2 km dal centro di Mentone, venne ufficialmente inaugurato il 4 luglio 1964. Le cronache di quel giorno ci informano anche sull'ora - alle 14 in punto - e sul nome della persona che per prima attraversò il valico: una studentessa svedese, Eva Nordenskjold. Il traffico previsto all'inaugurazione era di 150 vetture l'ora.
Le foto che seguono ci mostrano lo stesso sito fotografato recentemente dagli strumenti di rilevamento di Google Maps. A voi il confronto.
Enzo Iorio
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